Anche se ha a cuore l’ecologia, un traduttore freelance può pensare di essere un pesce così piccolo da non avere nessuna possibilità di incidere su quello che gli succede intorno e gli piomba sulla testa a causa dei cambiamenti climatici e della concentrazione di inquinanti.
[qui i dati del monitoraggio da parte dei cittadini della qualità dell’aria a Firenze e dintorni]
In realtà, proprio perché può gestire la sua attività con una piccola quantità di risorse, un traduttore freelance può diventare facilmente un modello di buone pratiche che lo rendono molto leggero per il pianeta e per le proprie tasche.
Tre ambiti di impegno per l’ecologia
Voglio qui concentrarmi sulle mie scelte a riguardo dei tre aspetti che ho pensato essere i più rilevanti per lo svolgimento della mia attività lavorativa giornaliera.
- Approvvigionamento e utilizzo dell’energia elettrica.
- Materiali di consumo.
- Mobilità.
Ecologia = Economia
Per quanto riguarda il primo punto, da anni sono socio di una cooperativa di produzione e di una di distribuzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Così, pur vivendo in città, in un condominio, posso dire di produrre energia elettrica verde e di consumarmela, chiudendo così il cerchio. A breve è probabile ed auspicabile che queste due cooperative si fondano, creando così un soggetto unico più forte per soddisfare sempre meglio le esigenze dei soci.
Anche se l’energia proviene da fonti rinnovabili, la scelta migliore, per l’ambiente e per il portafogli è sempre quella di consumarne meno possibile. Da diverso tempo ho installato lampadine a led nel luogo dove lavoro. I prezzi si sono abbassati tantissimo e ormai questa tecnologia, grazie al risparmio e alla durata, è assolutamente concorrenziale. Inoltre le lampade led non contengono sostanze tossiche o inquinanti, perciò non creano grossi problemi in fase di smaltimento.
Ecologia dei materiali
Proseguendo al punto 2, gli unici due materiali di consumo che utilizzo in quantità sono la carta e il toner per la stampante. In commercio ci sono carte con standard molto alti di rispetto dell’ambiente, con molte certificazioni di sostenibilità ambientale. I dati sul risparmio energetico e di risorse sono significativi anche per una sola risma di 500 fogli. Certo, si spende un po’ di più. Ma di sicuro nel tempo le differenze di costi fra ecologico e non ecologico si andranno ad assottigliare, per il progresso tecnologico e per il costo sempre più alto che sono destinate ad avere le materie prime vergini.
Conciliare qualità ed ecologia
Chi pensa che un traduttore possa evitare di stampare le traduzioni si sbaglia di grosso. La rilettura è necessario farla su carta. Rileggere a monitor è più stancante e anche per questo sfuggono molti più errori. Certo, la carta non va sprecata. Io utilizzo sempre entrambi i lati del foglio.
Consiglio per i clienti. Se quando andate nell’ufficio del traduttore vedete molta carta, si tratta di un buon segno. Se non vedete carta in giro, significa che la persona che avete davanti fa fare le traduzioni a qualcun altro oppure che potreste ritrovarvi con un testo pieno di refusi.
Costi ed ecologia
Il maggior costo per la carta si può compensare utilizzando toner rigenerato. La qualità del toner originale può essere più alta ma per quello che devo fare io il rigenerato va benissimo. Nella mia attività di traduttore non ho praticamente mai avuto bisogno di stampare a colori. Le poche volte che ho dovuto stampare a colori mi sono rivolto a una copisteria della zona che fa ottimi prezzi. Penso che una robusta stampante laser bianco e nero possa soddisfare il 99% delle esigenze di un traduttore. Io ne ho una che mi accompagna fedelmente e con praticamente zero manutenzione da quasi 20 anni.
Ecologia in strada
Concludo con la mobilità. È vero che di solito un traduttore non deve spostarsi molto per svolgere la sua attività. Spesso il rapporto con i clienti si limita a uno scambio di file attraverso internet. Però un certo numero di spostamenti si rende necessario, per andare in tribunale per una traduzione giurata, per recarsi da un cliente particolare, per portare i documenti al commercialista ecc.
Per chi vive in città non c’è ombra di dubbio che la scelta migliore sia sempre la bicicletta, la regina dei mezzi di trasporto. Io ne ho comprata una usata robusta, spendendo 60 euro. In questo modo ho risolto il 100% dei miei spostamenti per lavoro in città. Se piove aspetto che smetta, oppure mi vesto in modo appropriato, oppure sposto l’appuntamento. Non riesco neanche a immaginare quanto ho risparmiato negli anni rispetto a chi usa la macchina oppure il motorino. E quanti inquinanti non ho immesso nell’ambiente. Per non parlare del fatto che pedalando svolgo attività fisica, che mi fa bene.
Alla prossima!
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